
Netflix si è aggiudicata ufficialmente i diritti per adattare Black Hole, l’acclamato fumetto horror di Charles Burns pubblicato in Italia da Coconino Press. È già confermato che ne verrà fatta una serie tv, con la filmmaker Jane Schoenbrun (I Saw the TV Glow) in veste di creatrice, sceneggiatrice e regista.
La descrizione del progetto recita: “C’è un vecchio mito che aleggia sulla cittadina apparentemente perfetta di Roosevelt: se fai sesso troppo presto, contrai il ‘bug’, un virus che ti trasforma letteralmente in un ‘mostro’ uscito dai tuoi peggiori incubi. Assurdo, vero? È ciò che ha sempre pensato Chris, finché, dopo una notte sconsiderata all’inizio dell’ultimo anno di liceo, non si ritrova infetta. Da quel momento viene bandita nei boschi, dove vivono gli altri contagiati, ma lì si manifesta una nuova, inquietante minaccia: un serial killer che li sta cacciando uno dopo l’altro.”
Paura di crescere. Paura del sesso. Paura di essere emarginati. Una potente, oscura metafora visiva dell’adolescenza. Collegando horror e sessualità, Black Hole porta alle estreme conseguenze le difficoltà legate alla scoperta del corpo altrui, in un percorso che rimanda a quelli del regista David Cronenberg.
Burns ha iniziato la lavorazione del fumetto nel 1994, proseguendo poi per dieci anni. Se appare difficile catalogare un’opera così originale (cronaca semiautobiografica adolescenziale, narrazione horror…), è indiscussa invece la conferma del particolare talento dell’autore nel descrivere atmosfere misteriose che divengono fascinose e terrificanti nello stesso tempo.



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