I Fantastici 4: Gli Inizi, la quarta volta è quella buona

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Nonostante siano tra i supereroi più importanti nella storia dei fumetti Marvel, i Fantastici 4 non hanno mai goduto di particolare fortuna al cinema, con un film del 1994 mai uscito ufficialmente, la versione 2005-2007 di cui si salva ben poco, e un altro film del 2015 al quale il pubblico ha inflitto direttamente la damnatio memoriae. A volte il destino (stavolta non quello con la maschera di metallo) sa essere proprio beffardo, e ha fatto sì che ci volessero proprio quattro tentativi per vedere finalmente la celebre super-famiglia in una trasposizione che rendesse loro giustizia.

Per l’ingresso ufficiale di questi personaggi nel proprio multiverso cinematografico, i Marvel Studios sono ricorsi a un espediente tanto necessario a giustificare la loro assenza finora quanto intelligente, ambientando il film in una Terra-828 dai retrofuturistici anni ’60. I Fantastici 4: Gli Inizi in questo modo non dipende da alcun collegamento con altri film o serie tv e può essere guardato come standalone da chiunque, scrollandosi di dosso un problema che negli ultimi anni ha causato la disaffezione di tanti spettatori: la difficoltà di stare dietro a una mole sempre più grande di contenuti interconnessi.

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Facciamo dunque la conoscenza di Reed Richards (Pedro Pascal), Sue Storm (Vanessa Kirby), Johnny Storm (Joseph Quinn) e Ben Grimm (Ebon Moss-Bachrach), apparentemente gli unici eroi del loro pianeta, trattati dalla popolazione quasi alla stregua di una famiglia reale. La loro esistenza ha permesso addirittura di mettere d’accordo tutti gli Stati (tranne uno a quanto pare, eheh) nel raggiungere la demilitarizzazione e la pace nel mondo attraverso l’istituzione della Future Foundation, guidata da Sue e le sue eccezionali capacità diplomatiche.

Questo quadro idilliaco però inizia a incrinarsi quando a minacciare la Terra è nientemeno che Galactus (Ralph Ineson), un essere antico quanto l’universo e praticamente invincibile, che per la prima volta mette in discussione il loro ruolo ponendoli di fronte a una scelta impossibile: salvare la propria famiglia o l’intero pianeta? Ovviamente, da supereroi integerrimi quali sono, i Fantastici 4 cercheranno di salvare entrambi.

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Tra gli aspetti migliori del film ci sono senz’altro i personaggi, a partire dai quattro protagonisti che formano una famiglia credibile e (una volta tanto) funzionale, che anche nei momenti più disperati resta unita e prova a trovare una soluzione per uscirne insieme.

  • Sue si dimostra una vera leader, anche in senso politico, e i suoi poteri vanno oltre la mera invisibilità rendendola la più potente del gruppo.
  • Reed ha una mente straordinaria, che lo rende capace di creare tecnologie fantascientifiche e calcolare con precisione ogni rischio, ma che allo stesso tempo lo rende molto ansioso, specialmente quando la situazione sfugge del tutto al suo controllo (e qui c’è un interessante parallelismo con Tony Stark).
  • Johnny è ovviamente la “testa calda” del team, uno che prima agisce e poi ragiona, ma questo suo temperamento emotivo è quel che ci vuole per fare da contrappeso alla razionalità di Reed e Sue.
  • Ben è letteralmente e metaforicamente la roccia della famiglia, e pur non avendo alcun legame di sangue con gli altri tre viene considerato spontaneamente uno di loro. È curioso come questo, assieme ad alcuni tratti del suo carattere, ricordi molto il personaggio interpretato sempre da Moss-Bachrach nella serie The Bear.

Piccola menzione d’onore al robottino H.E.R.B.I.E., che raccoglie l’eredità dei droidi di Star Wars risultando una simpaticissima mascotte.

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Dall’altra parte della barricata abbiamo Shalla-Bal, l’Araldo di Galactus o (per usare un nome più conosciuto) “Silver Surfer“, interpretata da Julia Garner; al di là delle immancabili polemichette che hanno accompagnato l’annuncio della sua presenza al posto del più classico Norrin Radd, il personaggio funziona benissimo tra il dissidio interiore che nasconde e le spettacolari sequenze di surf che la vedono protagonista. E chiaramente c’è Galactus, un essere colossale, incomprensibile per la mente umana, che riesce lì dove i “cugini” Celestiali di Eternals hanno fallito risultando davvero minaccioso, e quindi entrando facilmente nella top dei migliori villain Marvel al cinema. È pur vero però che mettere i Fantastici 4 già di fronte a un avversario cosmico di tale entità e a una minaccia come la distruzione imminente del mondo forse è stato un po’ eccessivo per la loro prima apparizione: neanche il tempo di conoscerli per bene e già devono affrontare il peggior scenario possibile della loro esistenza.

Alla luce di questo, infatti, quel “Gli Inizi” (“First Steps” in originale) del titolo non sembra avere granché senso: il film inizia già alcuni anni dopo che i protagonisti hanno ottenuto i loro poteri, sono ascesi allo status di eroi amati da tutti ed è stata creata la Future Foundation. Come si sia arrivati a tutto questo viene raccontato in maniera piuttosto sbrigativa e grossolana attraverso un programma televisivo che ne celebra le gesta: nonostante sia l’ottimo Mark Gatiss a farci il recap nei panni del presentatore, la soluzione non è delle migliori. Inoltre c’è da dire che, se per supereroi come Superman, Batman e Spider-Man può aver senso iniziare un racconto in medias res al giorno d’oggi, visto che le loro origini ci sono state mostrate fino alla nausea, per i Fantastici 4 non si può dire esattamente lo stesso e magari sarebbe stato meglio procedere per gradi. L’arrivo di Galactus al culmine di un percorso con questi personaggi, piuttosto che ai loro “primi passi”, penso si sarebbe rivelato ben più coinvolgente.

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Personalmente, al termine della visione mi è rimasta una sensazione non ben definita di vuoto, un po’ come se avessi mangiato un pasto abbondante ma lo stomaco mi continuasse lo stesso a brontolare (in questo ho empatizzato con Galactus). Tuttavia non posso dire che il film non mi sia piaciuto: è riuscito comunque a divertirmi, entusiasmarmi, e al pari di Thunderbolts* ci ho ritrovato un po’ quel fascino che avevano le prime fasi del Marvel Cinematic Universe, facendomi sperare quindi che i Marvel Studios stiano finalmente tornando sui binari giusti.

Poi ho amato tutta l’estetica retrofuturistica, che sebbene non sia una novità assoluta in questo contesto, essendo già stato fatto qualcosa di simile per la TVA in Loki, qui preme di più sulla fantascienza e in diverse occasioni mi ha fatto ripensare ai Jetsons. Un’estetica accompagnata in maniera eccelsa dalla colonna sonora di Michael Giacchino, che confeziona dei brani favolosi tra cui naturalmente il tema principale. Peccato per una CGI in alcuni momenti davvero brutta, che scivola nell’uncanny valley: un inspiegabile pugno in un occhio all’interno di un comparto visivo complessivamente più che dignitoso e ben gestito dal regista Matt Shakman.

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I Fantastici 4: Gli Inizi è lontano dall’essere fantastico, ma nel suo essere “ok” è comunque quanto di meglio potessimo sperare da un film su questi personaggi dopo le delusioni passate. Finalmente li vediamo rappresentati in maniera ideale a schermo, sia caratterialmente che esteticamente (vogliamo ricordare La Cosa senza pantaloni?), interpretati da ottimi attori che hanno valorizzato al meglio i loro ruoli. Interessante poi come il tema centrale della famiglia si estenda dai protagonisti a tutta l’umanità, rimarcando come nessuno per loro sia sacrificabile. Per concludere, è vero che il film è apprezzabile come standalone, ma rientra pur sempre nel MCU, quindi se siete interessati ai prossimi sviluppi aspettate almeno la scena mid-credits!

RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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