Spiriti e creature del Giappone, di Lafcadio Hearn e Benjamin Lacombe

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Ippocampo Edizioni ci trasporta ancora una volta nel mondo del sovrannaturale con Spiriti e creature del Giappone, un volume magnifico e curato fin nei minimi dettagli, tradotto da Ottavio Fatica e corredato da magnifiche illustrazioni di Benjamin Lacombe.

La storia dietro questa raccolta è a dir poco affascinante: come ci viene narrato nella prefazione di Matthias Hayek, l’uomo a cui dobbiamo questa selezione di racconti è Lafcadio Hearn, scrittore e giornalista britannico che, nell’ultimo decennio del 1800, approdò in Giappone e restò ammaliato dalla semplicità del suo popolo. Folgorato in particolare dalle abitudini dei giapponesi, così ancorati a tradizioni che spaziavano dal culto reso delle divinità locali (kami) fino alle preghiere utilizzate nei rituali buddisti, non poté fare a meno di percepire la distanza con il mondo Occidentale che, anche a causa dell’industrializzazione, aveva in qualche misura perduto quel legame col divino e il sovrannaturale.

Spinto dal desiderio di condividere con i suoi lettori il “Giappone spettrale”, Hearn si dedicò alla raccolta di storie e leggende, attingendo sia alla tradizione letteraria e teatrale che al folclore regionale, aiutato anche dalla moglie Koizumi Setsuko. La ricerca portata avanti da Hearn negli anni trascorsi nel Paese del Sol Levante era alimentata soprattutto dal timore della loro estinzione, che percepiva imminente, e fu attraverso la scrittura che decise di preservarli e tramandarli.

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Protagoniste assolute delle storie raccolte in Spiriti e creature del Giappone sono creature fantastiche, che non potrebbero essere più diverse fra loro: alcune incutono timore, altre non sono che fugaci apparizioni, mentre altre ancora le troviamo solo in zone specifiche, come nelle montagne o nei pressi di corsi d’acqua.

Queste entità abbondano soprattutto nella tradizione letteraria e pittorica, e affondano le loro radici anche in altre culture, in particolare quella cinese. Chiunque sia appassionato di anime e manga si sarà senz’altro imbattuto nelle misteriose creature definite col termine yōkai che, ci spiega Hayek, raggruppa generalmente tutte quelle specie non umane che non sono oggetto di culti positivi.

Ma il confine tra gli yōkai e le divinità locali (kami), oggetto di culti positivi, è spesso labile. Gli yōkai emergono in questi racconti come espressione del rapporto tra l’uomo e una natura misteriosa e incontrollabile, e giocano un ruolo fondamentale ma non sempre semplice da inquadrare: il più delle volte sono presagio di sventura o segnalano pericolo, ma altre volte premiano certe azioni degli uomini. Il rapporto fra umani e spiriti e creature fantastiche è spesso di breve durata, ma il suo impatto ha effetti ben più duraturi.

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Un concetto chiave nei racconti proposti da Hearn è senza dubbio quello di trasformazione: le creature di cui ci narra le vicende appartengono talvolta alla sfera dell’ordinario, prima fra tutte la volpe (kitsune) e il cane procione (tanuki), e riescono comunque a mescolarsi agli umani, mutando tratti di sé. Una splendida raffigurazione che Lacombe fa di questa metamorfosi e dell’illusione che ne consegue è racchiusa nell’atto di indossare una maschera. Che si tratti di illusioni messe in atto per mera curiosità o per crudeltà, ne risulta sempre un punto di contatto: la comunicazione fra esseri straordinari e comuni mortali.

Questo volume è un vero gioiello per qualunque appassionato del Giappone o del sovrannaturale, non solo per le illustrazioni sontuose, che vi lasceranno a bocca aperta, ma anche per la rappresentazione eterogenea e vivace che fa degli yōkai, le cui sfaccettature prendono vita su carta nei modi più inaspettati. Pagina dopo pagina, negli ambienti più disparati, vi accompagneranno nella lettura personalità più o meno amichevoli, entità scaltre come quelle che prendono le sembianze di amanti, creature che assumono volti umani, e poi altre meste o addirittura spaventose, tutte in qualche modo legate agli esseri umani, anche solo per pochi attimi.

Con l’arrivo dell’autunno, sfogliare le pagine di questo meraviglioso tomo è un’esperienza magica, ma in fondo ogni momento dell’anno è perfetto per addentrarsi nel bizzarro e variegato mondo delle creature fantastiche della tradizione giapponese. Consigliatissimo.

Un ringraziamento speciale a Ippocampo Edizioni




Melancoliae Articoli
Una traduttrice made in Italy appassionata di videogiochi (in particolare j-rpg), fumetti (Bonelli, americani e giapponesi), anime, letteratura fantasy e sci-fi e serie tv.

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