Detective Conan New Edition: l’analisi approfondita di un fan storico

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Che piaccia oppure no, il manga di Detective Conan è oggettivamente tra le opere più acclamate e meglio realizzate della letteratura a fumetti giapponese. Unica serie investigativa di pregio in terra nipponica, l’opera del maestro Gosho Aoyama è in corso dal 1994 – ben ventisette anni! – e si appresta a raggiungere un nuovo, fondamentale traguardo: il 18 ottobre uscirà in Giappone il volume 100; cosa che neanche Aoyama stesso, stando alle sue dichiarazioni, si sarebbe mai lontanamente immaginato. In Italia il primo numero di Conan arriva nel 1998 e gode, almeno inizialmente, di una nutrita popolarità, poi scemata nel corso del tempo a causa di un pubblico poco avvezzo ad una saga così longeva.

Nonostante l’ostracismo che affligge ingiustamente il povero detective, Star Comics è ben conscia dell’affetto che noi fan italiani proviamo per le sue avventure, quindi ha deciso – con un annuncio a sorpresa che ad aprile mi ha quasi fatto cadere dalla sedia – di ristampare tutto il manga in una New Edition che ricomincia dal primo albo. Una scelta che ha dato adito a reazioni miste, di cui parlerò più avanti; ora è bene soffermarsi su ciò che, finalmente, è giunto sugli scaffali di fumetterie e librerie.

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Immagine promozionale di Star Comics per la New Edition.

Sin dalla sua presentazione ufficiale, il mio occhio attento non si è lasciato sfuggire i primi, evidenti cambiamenti che questa nuova edizione apporta. Cambiamenti che, volumetto alla mano, posso così sviscerare punto per punto. Potrei partire scherzosamente dicendo che la prima differenza sta nel prezzo: dal 2005, anno in cui acquistai la mia prima copia di Detective Conan, si è passati da € 3,10 a € 4,30 per, infine, arrivare ai € 5,90 di questa versione fresca di stampa; un costo che sono ben disposto a pagare per ciò che offre. Nello specifico, è subito evidente un lieve cambio di formato, denominato “maxi” da Star Comics; per dare un po’ di numeri: la vecchia edizione misura 11.5×17.5 cm, mentre la nuova 12.8×18 cm, risultando poco più grande di un classico tankōbon giapponese.

Detective Conan nuova e vecchia edizione manga
Vecchia (a destra) e nuova edizione a confronto.

A proposito di versioni orientali, questa New Edition – grazie al cielo – è finalmente omologata alla sua controparte nipponica. Presenta infatti una sovraccoperta fedele alle grafiche originali, il cui design è curato da Kazuo Umino in collaborazione con Bay Bridge Studio.

Detective Conan New Edition ed edizione giapponese
La New Edition italiana (a sinistra) confrontata con un numero dell’edizione giapponese standard.

Questa aggiunta dona al manga italiano tre componenti mancanti nella precedente edizione: la prima tra i fan di Conan è chiamata keyhole, ovvero un elemento grafico sulla quarta di copertina – a forma di serratura – che cambia ad ogni nuovo numero, mostrandone il personaggio chiave (perdonate il gioco di parole). Sempre sul retro dell’albo è presente il classico riassunto degli episodi precedenti che, nell’edizione storica, era collocato tra le prime pagine.

Detective Conan New Edition Keyhole
Ecco la keyhole, assente nella vecchia versione che presentava invece la triste soluzione estetica di riportare la copertina del manga anche sul retro.

Le altre due implementazioni sono presenti sulle alette: a destra troviamo gli spiritosi interventi del sensei Aoyama in persona che danno qualche informazione in più sul numero che ci si appresta a leggere, insieme a occasionali battute. A sinistra c’è un trafiletto dedicato all’Enciclopedia Illustrata dei Grandi Detective, piccola rubrica che accompagna ogni numero dove l’autore parla brevemente dei suoi investigatori preferiti, spiegando in che modo abbiano influenzato il suo stile di scrittura. Detective Conan New Edition #1 introduce, ovviamente, il personaggio di Sherlock Holmes.

Detective Conan New Edition quarta di copertina
A sinistra Gosho Aoyama si presenta, a destra la sua personalissima Enciclopedia Illustrata dei Grandi Detective.

Per chiudere questo esame riservato all’estetica, è possibile dire che – alla buon’ora – la serie principale di Detective Conan è conforme alla recente linea editoriale di Star Comics che comprende anche Zero’s Tea Time e le raccolte parallele dedicate al personaggio (Detective Conan Soccer Selection, Detective Conan vs. Kaito KidDetective Conan vs. Uomini in Nero). Una continuità stilistica che i collezionisti come il sottoscritto apprezzeranno.

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La costina della New Edition (in fondo a sinistra) insieme a Zero’s Tea Time, i numeri storici e un albo giapponese in fondo a destra.

Passando alla ciccia vera e propria, sfogliando il volume ci si rende subito conto di due cose: in primis una maggiore grammatura della carta, che restituisce anche una stampa leggermente più vivida e previene l’ingiallimento precoce delle pagine (che poteva accadere in precedenza). Da sottolineare poi una rilegatura più resistente, ma meno rigida che permette di muoversi da una tavola all’altra più agevolmente, senza il timore di lievi scollature date dalla fragilità dei volumetti degli anni passati.

Da segnalare anche un’impaginazione e un lettering più oculati – quest’ultimo a cura di Alessandra Fregosi – che rendono la lettura più scorrevole. La traduzione è invece affidata alla storica Laura Anselmino che stavolta è affiancata da Rie Zushi, una scelta azzeccata per donare alla nuova edizione di Conan degli adattamenti più fedeli. Questi si sostanziano in testi riveduti e corretti, anche se i cambiamenti non sono chissà quanto evidenti (almeno per ora): nelle traduzioni sono state modificate alcune parole per rendere i dialoghi più vicini all’italiano corrente ed evitare il “doppiaggese”, ma nulla di più. Gli scambi di battute fondamentali, così come i nomi dei personaggi, rimangono invariati (non che si sentisse il bisogno di stravolgere qualcosa). A mio parere Detective Conan ha quasi sempre goduto di un buon adattamento in lingua italiana.

Sottolineo, tuttavia, che variazioni e integrazioni di un certo peso sono presenti. Si parte con un maggior numero di note di redazione – perlopiù assenti nella versione storica – che traducono i nomi dei luoghi di interesse presenti nel manga e spiegano il significato di certi termini giapponesi o di elementi della cultura nipponica non comprensibili al pubblico occidentale.

detective conan new edition interni

Nella New Edition sono stati modificati anche i titoli dei capitoli per avvicinarli alla denominazione giapponese. Il celebre primo capitolo è un esempio calzante: si passa da “Lo Sherlock Holmes del terzo millennio” a “Lo Sherlock Holmes dell’era Heisei“, periodo storico che ha coperto gli anni dal 1989 al 2019. All’epoca della prima pubblicazione della serie, per un giapponese costituiva la contemporaneità.

Tra le differenze più evidenti, ma di minor peso, ci sono qui e là delle nuove onomatopee che risultano graficamente meno invadenti e più coerenti rispetto alla precedente edizione, ovvero lasciano più spazio ai disegni e risultano esteticamente più piacevoli.

Detective Conan New Edition confronto interni
La prima pagina di Detective Conan nelle due edizioni (la nuova è a sinistra).

Insomma, questa nuova edizione di uno dei fumetti più famosi del mondo merita di essere acquistata? La risposta è: dipende. All’inizio di questo articolo ho specificato che un tale prodotto ha suscitato reazioni discordanti. Il motivo è principalmente uno: Star Comics ha dichiarato che non ristamperà i numeri vecchi o fuori catalogo – come il disperso albo 15 – ma, comprensibilmente, porterà avanti l’edizione storica dal numero 99, la cui uscita italiana è fissata per il 13 ottobre 2021, in poi. Il tanto atteso volume 100 arriverà quindi sia in versione New Edition, sia in quella vecchia e così via.

La notizia ha spaccato in due il fandom: che fare? Continuare a collezionare la serie old school o ricominciare da capo? Se possedete già un numero considerevole di volumetti vecchi o siete arrivati intorno alla novantina, avete tre opzioni: venderli in blocco e ripartire (cosa abbastanza sciocca, secondo il sottoscritto), ignorare la nuova versione o – se proprio vi considerate dei fan sfegatati dal ricco portafoglio – collezionare parallelamente entrambe le edizioni. Qualora invece siate dei neofiti o in passato abbiate acquistato poche uscite, ricominciatelo piano piano, con la consapevolezza che per leggerlo tutto impiegherete molto, molto tempo. Come mai? Semplicemente perché la cadenza è ora quindicinale, una scelta che vuole sì venire incontro ai lettori, ma di questo passo per vedere sugli scaffali il numero 100 in New Edition dovranno passare circa quattro anni o poco più.

Nonostante tutto, da fan della saga, ritengo che questo rinnovamento di Detective Conan goda di miglioramenti davvero significativi ed è ciò che tutti i fan del “detective in miniatura” stavano aspettando. Personalmente non avrebbe senso non collezionarla, insomma stiamo ancora aspettando che Conan “ritorni grande”, perché non accompagnare l’attesa e la curiosità con un manga nuovo di zecca che gli rende finalmente giustizia? Chi ama davvero Shinichi Kudo conosce il valore del tempo.

Un ringraziamento speciale a Star Comics

    Nefasto Articoli
    Videogiocatore incallito, cinefilo dalla nascita, attore di teatro e batterista da diversi anni. Adoro approfondire qualsiasi cosa abbia a che fare con l'arte e l'audiovisivo: è difficile fermarmi quando inizio a scrivere o a parlare focosamente di ciò che amo.

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