Oudeis Omnibus, di Carmine Di Giandomenico

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L’Odissea di Omero è sicuramente una delle storie più famose di sempre, conosciuta dalla maggior parte della popolazione mondiale. È stata trattata in ogni tipo di medium divulgativo, dai libri al cinema, fino agli stessi fumetti, con una conseguente mole importante di rivisitazioni, sequel e prequel provenienti da qualsiasi epoca e luogo.

Quella di cui vi parlo oggi è la personale rivisitazione di Carmine Di Giandomenico, fumettista italiano famoso per aver lavorato con editori del calibro di Bonelli e Marvel, disegnatore ed ideatore dell’apprezzatissima serie “Spider-Man Noir“, qui al primo lavoro in cui, oltre ai disegni, si occupa anche della sceneggiatura.

I primi 2 capitoli di Oudeis (Parola greca per “Nessuno“), portano Odisseo (o Ulisse) a navigare per i mari della rete invece che per quelli reali, alla ricerca della memoria perduta. L’opera di Omero viene rivisitata in chiave sci-fi, inserendosi in particolare nel filone cyberpunk. Il protagonista strizza l’occhio ad un Deckard, come ai mille pericoli del viaggio espressi sotto forma di “pericoli virtuali.”

L’edizione Omnibus, quella presa qui in esame, è comprensiva di un terzo capitolo scritto a posteriori, che narra il finale con il ritorno ad Itaca, ma in versione “classica”, non fantascientifica, sebbene rimanga la forte componente psicologica che si respirava anche nei capitoli precedenti. Di fatto ci troviamo davanti ad un’opera non del tutto conclusa, che, come spiega la postilla dell’autore alla fine, era stata concepita in 10 capitoli in stile cyberpunk, uno per ogni anno di viaggio di Ulisse, che poi avrebbero portato, sensatamente, al finale che abbiamo potuto ammirare in questa edizione “integrale”.

La qualità dei disegni è altissima, ci sono delle tavole mozzafiato e delle trovate “registiche” niente male. Anche la palette cromatica è molto azzeccata per il mood dell’opera, e viene adattata in base alle situazioni: più calda e surreale nelle parti oniriche e psicologiche, così come più fredda e scura nelle parti “reali” e soprattutto nel finale.

A livello di trama ci sono intuizioni geniali dovute al tipo di ambientazione (pensate ad esempio al Cavallo di Troia nel mondo di internet), ma purtroppo si percepisce dell’incompiutezza, con un salto troppo grande tra i primi capitoli e il finale. Le parti iniziali del racconto non sono affatto semplici da seguire, giacché si ispirano molto allo stile del flusso di coscienza, tenendosi sempre sul bordo del “sogno o son desto”, ma lette con cura rivelano una grande dedizione, una grande passione per la nona arte, lasciando davvero sorpresi per la loro qualità.

Il finale, anche se dà la sensazione di essere scollegato dal resto per via di capitoli mancanti, alla fine dei conti risulta comunque molto bello e significativo, offrendo un punto di vista sul protagonista completamente nuovo ed interessante. Non dimentichiamo le tavole, che a livello evocativo e sentimentale in questa parte danno del loro meglio.

Oudeis Omnibus è un’opera che al di là del suo potenziale non riesce a soddisfare del tutto, ma solo perché si sente che manchi qualcosa, che non è stata completata come avrebbe dovuto risultando quindi “amputata” di una parte fondamentale. Ad ogni modo grazie allo straordinario talento di Carmine Di Giandomenico il volume supera ampiamente la sufficienza, riuscendo a trascinarci in un’affascinante Odissea cyberpunk.

Un ringraziamento speciale a SaldaPress

Lorexio Articoli
Professare l'eclettismo in un mondo così selettivo risulta particolarmente difficile, ma tentar non nuoce. Qualsiasi medium "nerd" è passato tra le sue mani, e pur avendo delle preferenze, cerca di analizzare tutto quello che gli capita attorno. Non è detto che sia sempre così accurato però.

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