American Horror Story: Cult

American Horror Story Cult

Voto:

La settima stagione di American Horror Story si è conclusa anche in Italia e dunque possiamo tirare le somme di una serie TV che da sette anni riesce a sorprendere ogni volta il pubblico, nel bene e nel male.

La trama (senza spoiler) sembra abbastanza banale, ma i veri appassionati di AHS sanno che nulla è come sembra. In una città del Michigan una donna affetta da ansia e fobie, Ally, viene perseguitata da alcuni clown assassini, finendo per essere trascinata in qualcosa che è più spaventoso di ciò che aveva immaginato.

American Horror Story Cult Kai

Questa volta il buon Ryan Murphy ci ha portati all’interno di una setta (in inglese “cult“), che esplora e sviscera con cruda realtà le emozioni umane, quelle più bestiali e crudeli, e il totale asservimento ad una “causa” che fa compiere azioni al limite della razionalità. Tale causa viene portata avanti da Kai Anderson, leader e creatore della setta: un trascinatore di folle, capace di catturare e asservire al suo volere non solo le menti più suggestionabili, ma anche coloro che non ti aspetteresti.

Questo personaggio è interpretato dal sempre bravissimo e bellissimo Evan Peters, portabandiera insieme a Sarah Paulson del franchise “American Horror Story”; in questa stagione l’attore ha dovuto affrontare notevoli sfide recitative (tra le quali interpretare più di un personaggio), tutte riuscite al meglio visto che questa stagione è stata definita dagli utenti come un ritorno alle grandiosi origini di AHS, soprattutto dopo Hotel e Roanoke che hanno deluso molti fan.

Sarah Paulson non è da meno: dà prova delle sue straordinarie capacità di recitazione con la sua Ally, che rappresenta l’archetipo della fenice che risorge dalle sue ceneri, dando vita ad un personaggio forte e pieno di sorprese, ma soprattutto reale. Reale come la lucida follia di Kai, protagonista contorto e affascinante di questa stagione; lui ci insegna che la crudeltà e la malvagità non appartengono solo al mondo sovrannaturale (tanto caro al buon Ryan), ma sono anche parte della vita quotidiana.

American Horror Story Cult Ally

In 11 episodi questa stagione è stata capace di rappresentare alla perfezione la situazione presente in America al giorno d’oggi, con gente stanca di vedere il proprio paese svenduto al miglior offerente e coloro che si disperano per la vittoria di Trump. La politica dà inizio a tutta la storia, è il punto nevralgico che però resta sullo sfondo perché il conflitto viene portato ad un livello più alto, e non si è più democratici contro repubblicani, ma qualcosa di più profondo e feroce, capace di scatenare la rabbia di intere folle. Kai riesce ad insinuarsi nella psiche dei suoi adepti facendo leva sulle loro insoddisfazioni, ma soprattutto sulle loro paure, trasformando questo sentimento atavico in una voglia di rivalsa e di vendetta, alimentando il fuoco della loro rabbia. Anche lui non è immune da queste emozioni primordiali e ciò gli si ritorcerà contro.

In American Horror Story: Cult come ho accennato non troviamo nulla di soprannaturale, proprio per evidenziare che certi estremismi e comportamenti orribili hanno una matrice umana, e che l’uomo è il primo e più pericoloso tra gli esseri viventi. Personalmente ho apprezzato molto in questa stagione la caratterizzazione ed evoluzione dei personaggi, i colpi di scena e i plot twist che ti fanno dubitare anche di te stesso; un po’ meno l’assenza del “magico” che tanto adoro. Vi consiglio vivamente di vederla, non vi deluderà, promesso.

https://www.youtube.com/watch?v=qDNmCOzVZ_U

Lizbeth Articoli
Come descrivermi? Sono una Wannabe, provo ad essere una: Youtuber, Scrittrice, Cuoca, Makeup Guru, Pasticcera, Cosplayer, e chi più ne ha più ne metta...

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